Alias Domenica
Le metamorfosi di Giulio Camillo
Grandi umanisti Commentata da Lina Bolzoni, esce per Adelphi la prima edizione critica dell'«Idea del theatro», sintesi di ricerche matte e disperate. Doveva essere insieme un libro e un anfiteatro, un luogo fisico, costruito con il legno, e uno spazio mentale
Grandi umanisti Commentata da Lina Bolzoni, esce per Adelphi la prima edizione critica dell'«Idea del theatro», sintesi di ricerche matte e disperate. Doveva essere insieme un libro e un anfiteatro, un luogo fisico, costruito con il legno, e uno spazio mentale
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 3 maggio 2015
Giulio Camillo, amico di Ariosto e di Tiziano, di Pietro Aretino e di Lorenzo Lotto, era basso di statura, corpulento, geniale e coltissimo, un po’ folle come ogni donchisciotte perso dietro a un suo mondo alternativo, affascinante seduttore e sognatore con un’idea fissa, fra le più belle e anticipatrici dell’età moderna. Girava di corte in corte, da Ferrara alla Francia, per dar corpo al suo grande progetto, che chiamava il Teatro della Memoria, o anche della Sapienza. Era insieme un libro e un anfiteatro: un luogo fisico, costruito con il legno e riempito di quadri e di libri, e uno...