Internazionale

Le miniere dei forzati nel patrimonio Unesco, un sì spinoso a Tokyo

Le miniere dei forzati nel patrimonio Unesco, un sì spinoso a TokyoIl primo ministro giapponese Fumio Kishida durante la riunione di gabinetto di ieri – Ap

Tensioni asiatiche La candidatura in extremis del solo sito di Sado, con il premier Kishida pressato da destra, riaccende uno storico conflitto con la Corea del Sud. Seul accusa il Giappone che non fa i conti con il suo passato imperiale. E ha giù giudicato l'idea di proporre nella lista Onu il luogo in cui migliaia di coreani sono stati condotti per lavorare contro la loro volontà «molto deplorabile»

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 2 febbraio 2022
Ormai mancava solo l’ufficialità, che è arrivata nella giornata di ieri (1 febbraio) durante la riunione di gabinetto: il Giappone proporrà le miniere dell’isola di Sado, nelle prefettura settentrionale di Niigata, per l’iscrizione nella lista del patrimonio dell’umanità Unesco. La decisione arriva nell’ultimo giorno disponibile per presentare le candidature, dopo oltre un mese di discussioni e qualche retromarcia. Il premier Kishida ha dichiarato che il sito rappresenta un’eredità industriale «preservato su larga scala e nel tempo, usando tecniche manifatturiere tradizionali del periodo Edo». Sado infatti è un’importante testimonianza dell’era pre-industriale giapponese e nel ‘600 l’isola era anche una tra le...
Errata Corrige

La candidatura in extremis del solo sito di Sado, con il premier Kishida pressato da destra, riaccende uno storico conflitto con la Corea del Sud. Seul accusa il Giappone che non fa i conti con il suo passato imperiale. E ha giù giudicato l’idea di proporre nella lista Onu il luogo in cui migliaia di coreani sono stati condotti per lavorare contro la loro volontà «molto deplorabile»

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