Cultura

Le molte vite dell’«Uomo nuovo»

Le molte vite dell’«Uomo nuovo»Théodore Géricault, «La zattera della Medusa»

Tra passato e presente Una riflessione a partire da «Traces of Modernism. Art and Politics from the First World War to Totalitarianism» (Campus Verlag, a cura di Monica Cioli, Maurizio Ricciardi e Pierangelo Schiera)

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 12 luglio 2019
L’operazione proposta da Traces of Modernism. Art and Politics from the First World War to Totalitarianism (Campus Verlag, 2019), curato da Monica Cioli, Maurizio Ricciardi e Pierangelo Schiera, è spiazzante. La categoria di «modernismo» transita fra arte e politica per indicare una crisi interna alla modernità: è la frattura dell’individuo liberale, intensificata nella prima metà del ’900 da un rapido processo di modernizzazione, dalla politica di massa e dalle aspettative riversate nella scienza e nella tecnica dalla fine del XIX secolo. QUESTO PROCESSO impone di pensare l’«Uomo nuovo» nella cornice della degenerazione dello Stato e di una sempre più intensa...

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