Visioni

Le «Nuovole» di Panahi, se l’immagine è libertà

Le «Nuovole» di Panahi, se l’immagine è libertà

Mostre Il Centre Pompidou di Parigi dedica una retrospettiva al regista iraniano condannato dal governo a non fare più film. Presentate anche le sue fotografie, una raccolta realizzata negli ultimi due anni

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 1 novembre 2016
«Qual è oggi la sua situazione giudiziaria e professionale in Iran?» chiede il critico francese Jean-Michel Frodon a Jafar Panahi nell’estratto di una conversazione pubblicata sul sito del Centre Pompidou – la versione integrale è in «Code Coleur» settembre-dicembre 2016. Risponde il cineasta: «Nel 2011 sono stato condannato in appello a sei anni di prigione e a non poter più girare film né uscire dal Paese per vent’anni. Ho dovuto ricorrere a degli stratagemmi per ricominciare a lavorare nonostante il divieto. Nel 2008 era stato rieletto alla presidenza Mahmoud Ahmadinejad, un risultato che aveva provocato un movimento di proteste popolari....

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