Cultura

Le ore conviviali

Le ore conviviali/var/www/ilmanifesto/data/wordpress/wp content/uploads/2014/08/04/foto deledda1 giusy calia

Oltre il giardino Grazia Deledda e il suo piccolo orto fiorito a Nuoro. «In quei due metri di terreno, proprio miei, c’era un lembo di Eden, un giardino in miniatura, coi suoi rosai dalle rose di ogni colore, colle sue siepi di gelsomini, coi suoi giacinti e i gigli e i giaggioli e le viole e i garofani e persino la ginestra. Lo coltivavo con cura tanto che mio padre mi chiamava la giardiniera»

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 6 agosto 2014
«La mia vita è silenziosissima. Vivo in una casetta tranquilla perduta in una piccola città che è poi un grosso villaggio: le montagne sono il mio orizzonte, i libri i miei amici, il silenzio, lo studio, i sogni sono i cavalieri della piccola corte del mio ingegno». È il 1892 e una giovanissima Grazia Deledda scrive a un suo illustre amico con cui intratterrà un lungo epistolario: Angelo De Gubernatis. Alcune sue conoscenze settentrionali la chiamavano fiore d’agave ed è pur vero, come ribadisce lei stessa perché – seppure l’interno fosse dolce – era nata tra le spine e le...

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