Internazionale
Le paure del Giappone atomizzato
Fukushima 5 anni dopo/Intervista L’evoluzione delle proteste no nuke e no war, l'incertezza economica e politica, una crescente preoccupazione per il futuro... Parla il sociologo Oguma Eiji: «È una situazione che può essere molto instabile e pericolosa. Per questo persone come me cercano una risposta nella crescita dei movimenti»
Kessenuma, prefettura di Miyagi, 28 marzo 2011: gli effetti del terremoto e dello tsunami – Reuters
Fukushima 5 anni dopo/Intervista L’evoluzione delle proteste no nuke e no war, l'incertezza economica e politica, una crescente preoccupazione per il futuro... Parla il sociologo Oguma Eiji: «È una situazione che può essere molto instabile e pericolosa. Per questo persone come me cercano una risposta nella crescita dei movimenti»
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 11 marzo 2016
Stefano LippielloTOKYO
Oguma Eiji insegna sociologia all’Università Keio di Tokyo. Sociologo e storico, si è occupato dell’identità giapponese, di etnicità e nazionalismo. Ha realizzato il documentario Tell the Prime Minister sul movimento anti nucleare giapponese dopo Fukushima. Lei sostiene che in Giappone vi siano «due nazioni», una organizzata dall’Ldp che raccoglie il 30% degli elettori e una disorganizzata, e che il film sia fatto per scuotere questo 70%. Si tratta di un carattere storico della società o è emerso solo di recente con queste proteste? Il Giappone può essere descritto come una società di containers. La società giapponese è fatta di tante...