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Le periferie bagnate con l’acqua di rose

Le periferie bagnate con l’acqua di rose

Mondi Fluttuanti La Biennale di Lione può contare anche sulla piattaforma Veduta, una sorta di laboratorio che coinvolge gli abitanti in giro per la città

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 23 settembre 2017
Lo «spazio magnetizzato» lo chiamava la brasiliana Lygia Pape, cui la Biennale di Lione tributa un omaggio-puzzle, lasciando che le sue opere e video si trasformino in una sorta di fil rouge, una guida Routard per l’avventura in posti ignoti. Quello «spazio magnetizzato» era il corpo vivo della città, racchiudeva in sé i luoghi che respirano, che creano circuiti d’attrazione insospettabili. E così, sempre attraverso le sue parole, si può definire Veduta, la piattaforma più sperimentale della manifestazione francese (affidata a Adeline Lépine), un laboratorio di pratiche condivise che dal 2007 circola insieme alla Biennale stessa, invadendo territori non sempre...

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