Lavoro
Le ragazze di via Savoia
Anni Cinquanta Settant’anni fa il crollo delle scale in una palazzina a Roma centro uccide Anna Maria Baraldi. Erano in cento per un solo posto da dattilografa. E la disoccupazione irruppe in Italia. Cesare Zavattini ebbe l’intuizione di raccontare le storie delle sopravvissute. Fu un modo per descrivere il mondo giovanile. Ne nacque un film con Lucia Bosè e Raf Vallone
Un fotogramma dal film "Via Savoia, Roma ore 11"
Anni Cinquanta Settant’anni fa il crollo delle scale in una palazzina a Roma centro uccide Anna Maria Baraldi. Erano in cento per un solo posto da dattilografa. E la disoccupazione irruppe in Italia. Cesare Zavattini ebbe l’intuizione di raccontare le storie delle sopravvissute. Fu un modo per descrivere il mondo giovanile. Ne nacque un film con Lucia Bosè e Raf Vallone
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 14 gennaio 2021
Nel “vecchio reparto” del Cimitero del Verano, c’è la tomba di una ragazza scomparsa nel gennaio del 1951. Una foto la ritrae in abiti austeri, capelli ondulati, viso sorridente. Anna Maria Baraldi è il suo nome. Aveva 26 anni. Suo padre Giovanni era un autista del Quirinale. Anna Maria morì al Policlinico Umberto I intorno alle 22 di lunedì 15 gennaio. Aveva riportato gravi ferite in Via Savoia, nel crollo delle scale di un villino che oggi non c’è più, sostituito da un palazzo in cortina. Anna Maria aveva trovato la morte mentre cercava un posto di lavoro. La domenica...