Internazionale
Le reclute scomparse nelle mani dello Stato
Turchia Le famiglie di centinaia di soldati accampate davanti al carcere chiedono di sapere cosa ne è di figli, nipoti, mariti. Lavori in corso per un nuovo tribunale che ospiti il maxi processo. Ancora purghe: spiccati altri 47 mandati d’arresto contro giornalisti
Sostenitori dell'Akp picchiano soldati considerati golpisti – LaPresse
Turchia Le famiglie di centinaia di soldati accampate davanti al carcere chiedono di sapere cosa ne è di figli, nipoti, mariti. Lavori in corso per un nuovo tribunale che ospiti il maxi processo. Ancora purghe: spiccati altri 47 mandati d’arresto contro giornalisti
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 28 luglio 2016
Qualcuno dorme in auto, qualcun altro in moschea. Ma la maggior parte delle centinaia di persone che da giorni campeggiano davanti alla prigione di Silivri, a Istanbul, resta sotto il sole caldo di fine luglio. Sono i familiari di alcuni dei migliaia di soldati arrestati dopo il tentato golpe del 15 luglio: sono qui, in attesa. Vogliono notizie dei figli, dei mariti, dei fratelli. Non sanno dove sono, né quanto ci resteranno. Di certo sanno solo che sono in mano allo Stato. Da lunedì un vero e proprio campo è nato di fronte ai cancelli del complesso di Silivri, famiglie...