Internazionale
Le «riforme» saudite: ora le donne potranno viaggiare. E basta
Arabia saudita La monarchia riduce il raggio d’azione del sistema del guardiano, ma le cittadine (di serie b) non saranno libere di studiare e curarsi. E restano in prigione le attiviste che si sono battute per il diritto a guidare, abusate e torturate
Nello stadio di Gedda una donna assiste a Juve-Milan – LaPresse
Arabia saudita La monarchia riduce il raggio d’azione del sistema del guardiano, ma le cittadine (di serie b) non saranno libere di studiare e curarsi. E restano in prigione le attiviste che si sono battute per il diritto a guidare, abusate e torturate
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 3 agosto 2019
Tre giorni fa Loujain al-Hathloul ha “festeggiato” il suo 30esimo compleanno dentro la cella di una prigione saudita. Attivista per i diritti umani, è una delle undici donne detenute un anno e tre mesi fa per la loro lotta politica. Arrestate alla vigilia del decreto con cui Riyadh cancellava il divieto di guida per le donne, diritto per cui le undici attiviste si sono battute mettendosi al volante. Restano in prigione nonostante non sia più reato quel che hanno commesso. Una contraddizione che racconta molto della repressione del dissenso dalle parti del Golfo. E che fa prendere con le pinze...