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Le scrittrici e la critica letteraria femminista

Le scrittrici e la critica letteraria femministaDa sinistra a destra: Audre Lorde, Meridel Le Sueur e Adrienne Rich (1980)

A PROPOSITO DI «CANONE LETTERARIO» A proposito delle posizioni di Harold Bloom, scomparso qualche giorno fa

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 22 ottobre 2019
A distanza di novant’anni dalla pubblicazione di Una stanza tutta per sé (1929) di Virginia Woolf non pensavamo che si dovesse continuare ancora a riaffermare il diritto di cittadinanza nella «Repubblica delle Lettere» da parte di scrittrici dello spessore di Nadine Gordimer, Toni Morrison e Doris Lessing – tanto per citare tre delle 15 donne vincitrici di premi Nobel per la letteratura (ma decine e decine ne potremmo nominare per esprimere le nostre preferenze e passioni). E invece ci tocca ancora, in quanto donne e lettrici, rivendicare e difendere questo diritto se ci imbattiamo, su un quotidiano che rispettiamo, stimiamo...

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