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Studenti videosorvegliati, un’infame e costosa operazione di propaganda
Scuole sicure Eleggere quella securitaria, repressiva e di controllo come strategia cardine di contrasto allo spaccio e alle dipendenze è pericoloso, lo capisce un ragazzino delle medie. Perché allude ad un modello armato di relazioni tra le persone, che antepone la paura per quel che c’è fuori alla possibilità di contaminare il territorio, animarlo, rigenerarlo
Scuole sicure Eleggere quella securitaria, repressiva e di controllo come strategia cardine di contrasto allo spaccio e alle dipendenze è pericoloso, lo capisce un ragazzino delle medie. Perché allude ad un modello armato di relazioni tra le persone, che antepone la paura per quel che c’è fuori alla possibilità di contaminare il territorio, animarlo, rigenerarlo
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 22 settembre 2018
Sembra che il mondo debba diventare un immenso carcere o un luogo di pistoleri, e che il modello del pianeta sia diventato Rodrigo Duterte, il presidente delle Filippine che in nome della guerra alla droga fa giustizia sommaria con numeri da stragi di massa. Qualche mese fa Trump ha fatto l’oscena proposta di armare gli insegnanti per rendere le scuole più sicure. La versione italiana, caricaturale nell’idiozia tragica, non si è fatta attendere: è della fine del mese di agosto il varo del piano Scuole sicure, una costosa operazione propagandistica del ministro degli Interni che ha stanziato 2,5 milioni di...