Italia
Le scuse del laziale Lotito finiscono nel Tevere
Roma Il presidente registrato: «Famo sta sceneggiata». La corona di fiori gettata nel fiume. La presidente della Comunità ebraica romana, Ruth Dureghello: «Inorridita dalle sue parole»
Claudio Lotito lunedì alla Sinagoga – Lapresse
Roma Il presidente registrato: «Famo sta sceneggiata». La corona di fiori gettata nel fiume. La presidente della Comunità ebraica romana, Ruth Dureghello: «Inorridita dalle sue parole»
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 26 ottobre 2017
Dalla Sinagoga al Tevere. La corona di fiori depositata ieri dal presidente della Lazio Claudio Lotito sotto la lapide delle vittime dei deportati di Roma è filata via a pelo d’acqua, scatti divenuta virali sui social network, assieme a uno dei mazzi di fiori con il fiocco biancoceleste, ritrovato a terra vicino al Tempio Maggiore, dove si legge la frase di Anna Frank: «Non penso a tutta la miseria ma alla bellezza che rimane ancora». La bufera mediatica per gli adesivi con il viso di Anna Frank con la maglietta della Roma distribuiti dal tifo laziale all’Olimpico con il Cagliari...