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Le statue, la schiavitù e Penny Lane

L'impaziente inglese Durante il primo anno di università, a Liverpool, vivevo nelle residenze studentesche e mi capitava spesso di scendere alla fermata di Smithdown Road per poi prendere Penny Lane per andare […]

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 13 giugno 2020
Durante il primo anno di università, a Liverpool, vivevo nelle residenze studentesche e mi capitava spesso di scendere alla fermata di Smithdown Road per poi prendere Penny Lane per andare a casa. «Penny Lane is in my heart and in my mind!» cantavano i Beatles. Da un paesino piccolissimo eccomi nella città della musica, del calcio, un misto multiculturale fra immigrati provenienti dalla Jamaica all’’rlanda. Ma anche una città costruita in gran parte con i soldi provenienti dal commercio di schiavi come evidenziano i nomi di alcune vie come Tarleton Street, Manestys Lane, Clarence Street, Rodney Street e Exchange Flags....

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