Internazionale
Le tre piazze talebane, dall’Onu a Pechino
Afghanistan A Ginevra raccolti solo metà dei fondi necessari alla crisi. I donatori internazionali vogliono garanzia e meno repressione interna. Ma Russia e Cina sono alla porta
La consegna di aiuti umanitari a Kabul – Ap/Hussein Malla
Afghanistan A Ginevra raccolti solo metà dei fondi necessari alla crisi. I donatori internazionali vogliono garanzia e meno repressione interna. Ma Russia e Cina sono alla porta
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 1 aprile 2022
È una sorta di gioco delle tre carte e delle tre “piazze”: a Kabul, in casa, i Talebani rafforzano l’apartheid di genere, inaspriscono la repressione e, su una collina intitolata a un eroe della resistenza ai britannici, innalzano il più grande bandierone dell’Emirato islamico mai visto nel Paese. A Ginevra, nella ricca Europa, attraverso l’Onu battono cassa per affrontare la crisi umanitaria e, pur incassando pochi aiuti, incassano l’ennesima stoccata del ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov: il guaio in Afghanistan l’ha fatto la Nato, la Nato deve tirar fuori i soldi. A Tunxi, nella provincia orientale cinese di Anhui,...