Cultura
Le trionfatrici si vestono di giallo
CAROLINA INVERNIZIO «Nina la poliziotta dilettante» nella collana Libertarie di Rina Edizioni. Il romanzo uscì nel 1909: raramente ripubblicato da allora e altrettanto poco studiato, riaffiora oggi. La scrittrice ha raccontato qui la prima figura femminile di detective della letteratura italiana
Un ritratto di Carolina Invernzio
CAROLINA INVERNIZIO «Nina la poliziotta dilettante» nella collana Libertarie di Rina Edizioni. Il romanzo uscì nel 1909: raramente ripubblicato da allora e altrettanto poco studiato, riaffiora oggi. La scrittrice ha raccontato qui la prima figura femminile di detective della letteratura italiana
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 2 luglio 2020
«Lettor mio, hai tu spasimato?». «No». «Questo libro non è per te». L’avvertenza con cui Cesare Cantù apre nel 1838 il suo Margherita Pusterla, è chiara: chi non sa fremere, indignarsi, commuoversi a ogni pagina, farà bene a tenersi lontano da quest’opera più vicina a Manzoni che a Ponson du Terrail, ma non sprovvista degli elementi che, notava Gramsci, stabiliscono punti di contatto tra il classico romanzo ottocentesco e la letteratura popolare. Non a caso Umberto Eco e Cesare Sughi scelsero l’epigrafe di Cantù per la copertina di Cent’anni dopo, Almanacco Bompiani del 1972 – firme illustri, un’azzeccata collazione di...