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Le ultime bugie dei Sette Mari

Le ultime bugie dei Sette MariMigranti in un centro di detenzione in Libia

Dalla Libia al Golfo La prima bugia italo-libica è che Tripoli è un «porto sicuro», la seconda è americana: attacchi nel Golfo come casus belli contro l'Iran. A forza di ripeterle allo sfinimento, le bugie diventeranno verità o post-verità

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 14 giugno 2019
Siamo alle bugie dei mitologici Sette Mari, resi immortali dalla raccolta di poesie di Rudyard Kipling. La prima bugia è che Tripoli è un «porto sicuro», così sicuro che se ne vogliono scappare tutti quelli che ci capitano dentro. La seconda bugia la stanno costruendo gli americani per strangolare l’Iran con un casus belli o una provocazione. Salvini ha spinto il governo Sarraj a mentire ma sono bugie con le gambe corte. Quelle degli americani sono da specialisti: con la “bufala” delle armi distruzione di massa di Saddam nel 2003 giustificarono l’invasione dell’Iraq inaugurando un’era di destabilizzazione che dura ancora...

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