Internazionale

Le vittime sono occidentali ma l’obiettivo è la Tunisia

Le vittime sono occidentali ma l’obiettivo è la TunisiaLa spiaggia di Sousse dopo l'attentato del 26 giugno, che ha provocato 38 morti

DAL BARDO A SOUSSE Ripensando al «Decennio nero» che insanguinò la società algerina

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 3 luglio 2015
Il primo impatto, per me, dopo la strage di Sousse, è stato un ritorno con la memoria a quello che chiamiamo in Algeria il «Decennio nero» degli anni ’90. Mi tornarono in mente le stragi sulle spiagge, nelle città, sulle strade… Le pressioni, il terrore. Nel 1993, ci furono i primi attacchi dei Gruppi islamici armati (Gia) sulle spiagge. Nel 1994, un comunicato dei «Gia», che vietava di andare in spiaggia soprattutto in contesti misti e con costumi «indecenti», era uscito verso fine maggio, poco prima dell’inizio della stagione balneare. Giugno arrivò e nessuno osò sfidare quel divieto. Qualcuno andava...

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