Cultura

Lea Vergine, l’arte di illuminare le zone d’ombra

Lea Vergine, l’arte di illuminare le zone d’ombraLea Vergine

Ritratti Se ne va a 82 anni la critica e curatrice che indagò «l'altra metà dell'avanguardia», andando a stanare le artiste nelle loro case e scrivendo testi che hanno aperto a nuove letture della scena creativa. Solo 24 ore la separano dalla morte del marito e designer Enzo Mari, con cui ha condiviso una densa vita intellettuale

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 21 ottobre 2020
«Non è che me la possa prendere con lui. È privo di malizia, è come un bambino, un selvaggio, con purezza di cuore. E se penso di vivere senza di lui non è possibile». Detto e fatto: il giorno dopo Enzo Mari, il «lui» in questione, anche lei, Lea Vergine, se n’è andata. Avrebbe certamente detestato che si insistesse su simili coincidenze, ma è difficile non riandare con la memoria a quella copertina che Enzo Mari le disegnò per un libriccino che raccoglieva 25 recensioni scritte in un arco di 13 anni, quasi tutte per Alias. Una mano che stringeva...

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