Cultura

L’eccezione razziale non ha più casa

L’eccezione razziale non ha più casaStreet art nelle banlieues

Tempi presenti Una riflessione del sociologo francese sui fatti americani e il loro «specchio» europeo. Le mobilitazioni contro polizia violenta e razzismo interrogano l’ideale repubblicano e i suoi non-detti

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 16 giugno 2020
Nel 2011, «il caso DSK (Dominique Strauss-Kahn)» annunciava «la fine dell’eccezione sessuale» (per riprendere il titolo dell’intervento che pubblicai su Libération quando scoppiò il caso). L’arresto a New York del presunto candidato alla presidenza della Repubblica apriva, in effetti, la via all’eterno ritorno del «caso Polanski» e accendeva la miccia di quello che sarebbe poi diventato il #MeToo. Di colpo, diventava difficile sventolare lo spauracchio dell’America puritana per giustificare un’eccezione francese al diritto comune, a meno di considerare lo stupro una seduzione «alla francese». Da quel momento, l’abitudine di «alzare le sottane della serva» (troussage de domestique) non ha più...

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