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Lech Kowaslki: «La mia arma è la macchina da presa»

Lech Kowaslki: «La mia arma è la macchina da presa»Il regista Lech Kowalski e sotto una scena da Story of a Junkie

Intervista «Filmare è cercare qualcosa e saper essere sorpresi».Conversazione con Lech Kowalski, narratore con rabbia e passione della realtà. Il festival milanese Filmmaker gli dedica la retrospettiva

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 29 novembre 2014
La conversazione con Lech Kowalski avviene al telefono, lui è a Parigi dove vive. Da oggi però sarà possibile incontrarlo a Milano per la retrospettiva (più libro monografico, Camera Gun. Il cinema ribelle di Lech Kowalski, Agenzia X, a cura di Alessandro Stellino) che gli dedica il festival Filmmaker (fino all’8 dicembre con una masterclass il 30 novembre). É una buona occasione per conoscere a distanza ravvicinata un cineasta che ha segnato gli ultimi decenni del cinema del reale, i cui film hanno circolato poco in Italia nonostante un passaggio alla Mostra del cinema di Venezia (2005) con lo struggente...

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