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L’eco di Venezia, un grido di rabbia tra terra e mare

L’eco di Venezia, un grido di rabbia tra terra e mare – LaPresse

Un giorno da Leoni L’intreccio di locale e globale, a Venezia, è inscritto nella natura stessa della città. Sul filo del mare, ne registra le variazioni in tempo reale. La più nota e proverbiale massima veneziana è, non a caso: «sìe ore ea cala, sìe ore ea cresse», sei ore cala e sei ore cresce, la marea, che i veneziani conoscono con esattezza primordiale e matematica insieme (perché a Venezia tutto è matematico e primordiale al tempo stesso)

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 8 settembre 2019
Azioni dirette, quindi, come oggi. Lotte virtuose e furiose (giustamente) non solo contro i nemici dichiarati o camuffati dell’ambiente e dell’umanità ma anche per l’inanità delle predicazioni ecologiste senza vera capacità di cambiare le cose, le politiche. Questo è il vero, deprecabile «buonismo» del nostro tempo: il sentimentalismo a buon mercato verso l’ambiente – chiacchiere, buoni vacui propositi, canzonette, cartoline sul brutto e sul bello (ah, quant’era verde la mia vallata…), che lasciano le cose come stanno, cioè le lasciano andare alla catastrofe. Pochi luoghi lo mostrano bene come Venezia, teatro della protesta, ma anche protagonista della medesima, perché i...

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