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L’economia politica del renzismo

Renzinomics Meno attenzione per Parigi e le periferie europee, più legami con la City di Londra. Il sostegno dall’alto di un blocco d’interessi che va dalla rendita finanziaria e immobiliare alla Confindustria, fino alle piccole imprese con l’acqua alla gola. Il populismo rottamatorio. Cosa si intravvede all’orizzonte del nuovo governo

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 21 febbraio 2014
Per capire la politica economica del nuovo governo di Matteo Renzi si è tentati di partire dalla sua intervista al Foglio dell’8 giugno 2012: «Dimostreremo che non è vero che l’Italia e l’Europa sono state distrutte dal liberismo ma che al contrario il liberismo è un concetto di sinistra, e che le idee degli Zingales, degli Ichino e dei Blair non possono essere dei tratti marginali dell’identità del nostro partito, ma ne devono essere il cuore» (www.ilfoglio.it/soloqui/13721). L’economista della Chicago School Luigi Zingales è ora vicino agli ultrà liberisti di “Fermare il declino”, Pietro Ichino è senatore di Scelta Civica e...

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