Visioni

Lee Konitz e l’etica del jazz

Lee Konitz e l’etica del jazzUn giovane Lee Konitz

Musica Addio al leggendario sassofonista americano, uno stile unico che fondeva rigore e improvvisazione. Una carriera fitta di collaborazioni, con Miles Davis in «Birth of Cool»

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 17 aprile 2020
Una serata del dicembre 1997 Lee Konitz con il suo sax alto suonava al Jazz Bakery di Culver City, in California. Si esibiva con un trio di forti personalità: Konitz 70enne, il contrabbassista Charlie Haden 60enne e il pianista Brad Mehldau 27enne. Verso la fine della ballad Everything Happens to Me (standard battutissimo, da Chet Baker e Keith Jarrett) il trio tacque e l’alto restò come sospeso, in solitudine, a tratteggiare armonia, melodia, improvvisazione e ritmo: il sassofonista sapeva smontare e rimontare ed estrarne nuove, inedite, toccanti melodie. Uno dei momenti magici (è nell’album Another Shade of Blue) delle migliaia...

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