Cultura
Lee Lozano, lo sciopero di sé come arma contro i pregiudizi
Mostre Si è inaugurata l’8 marzo alla Pinacoteca Agnelli la prima monografica in Italia dedicata all’artista americana, a cura di Sara Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti
Lee Lozano, No title, 1962. Property of Amy Gold and Brett Gorvy – © The Estate of Lee Lozano. Courtesy Hauser & Wirth
Mostre Si è inaugurata l’8 marzo alla Pinacoteca Agnelli la prima monografica in Italia dedicata all’artista americana, a cura di Sara Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti
Pubblicato più di un anno faEdizione del 9 marzo 2023
Arianna Di GenovaTORINO
Il 2 ottobre del 1999 Lee Lozano moriva in Texas, all’età di 69 anni. Si chiamava ormai solo E. La sua tomba, nel cimitero di Grand Prairie, è del tutto anonima, rispondendo fedelmente a quel desiderio di sparizione di sé lungo la strada intrapresa dall’artista fin dagli ultimi anni Sessanta. Non un cupio dissolvi, ma una estrema protesta contro i sistemi del potere, spesso patriarcali, che infestavano la civiltà occidentale e contro i quali, praticando la «maleducazione visiva» come arma e con sarcasmo, rabbia e dirompenti giochi di parole, Lozano – figura scomoda e inclassificabile della scena americana di un...