Cultura
Lee Miller, il corpo inafferabile dell’arte
Mostre A Palazzo Franchetti, oltre centoquaranta fotografie raccontano la storia esistenziale e intellettuale della reporter che fu anche modella e musa di Man Ray, in un confronto serrato con il surrealismo, le invenzioni tecniche, la moda e la guerra. E nel libro, edito per Contrasto, scritto dal figlio Antony Penrose, si ripercorrono le sue «mille vite»
Lee Miller, «Fire Masks London», 1941, © Lee Miller Archives
Mostre A Palazzo Franchetti, oltre centoquaranta fotografie raccontano la storia esistenziale e intellettuale della reporter che fu anche modella e musa di Man Ray, in un confronto serrato con il surrealismo, le invenzioni tecniche, la moda e la guerra. E nel libro, edito per Contrasto, scritto dal figlio Antony Penrose, si ripercorrono le sue «mille vite»
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 12 novembre 2022
Arianna Di GenovaVENEZIA
Non mi capiterà più di osservare il giallo acido e il grigio dei punti di impatto delle granate senza vedere anche i pallidi volti tremanti delle riserve, grigi e gialli di paura. Le loro mani impacciate e gli sguardi furtivi verso il campo che devono attraversare. La neve che si posa sui pezzi di carne innocente, che addolcisce i profondi crateri e avvolge allo stesso modo i corpi dei nemici e quelli del plotone dell’attacco precedente». Scriveva così per Vogue nell’aprile del 1945 la fotoreporter americana in una delle sue «molte vite» che la vede trasformarsi in sismografo vivente della...