Visioni
L’effetto Lavia fagocita Brecht
A teatro «Vita di Galileo» in una versione kolossal. Coralmente recitato più che intimamente interpretato, trova solo nel finale un tocco di crepuscolare dolore
A teatro «Vita di Galileo» in una versione kolossal. Coralmente recitato più che intimamente interpretato, trova solo nel finale un tocco di crepuscolare dolore
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 14 novembre 2015
Gabriele RizzaFIRENZE
Forte del suo ruolo di consulente artistico del Teatro della Toscana, Gabriele Lavia si allea con Torino, altra pedina fondamentale del nuovo scacchiere teatrale italiano (i «magnifici sette» usciti dalla riforma del Mibact) e, come ama dire, «salda il conto con la sua vita terrena di teatrante». Aperto più di mezzo secolo fa a Milano quando ventenne ebbe la ventura di assistere a Vita di Galileo di Brecht, produceva il Piccolo, dirigeva Giorgio Strehler, troneggiava Tino Buazzelli. Sappiamo che per Brecht Galileo fu a lungo un rompicapo. Fra ritocchi, ripensamenti, rimaneggiamenti, ci lavorò per oltre vent’anni. Il rapporto fra scienza...