Politica
Legge di stabilità, l’azzardo oltre l’ostacolo
Il commento Con la legge di stabilità 2015 Keynes finisce definitivamente in soffitta. La logica che ispira il governo renziano è appesa alla speranza degli investimenti privati garantiti da decontribuzione e lavoro "usa e getta". Senza intervento pubblico, quasi inesistenti i margini di ripresa
Del Rio, Padoan e Renzi a Palazzo Chigi
Il commento Con la legge di stabilità 2015 Keynes finisce definitivamente in soffitta. La logica che ispira il governo renziano è appesa alla speranza degli investimenti privati garantiti da decontribuzione e lavoro "usa e getta". Senza intervento pubblico, quasi inesistenti i margini di ripresa
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 16 ottobre 2014
Mercoledì notte il consiglio dei ministri ha varato una «legge di stabilità» 2015 che segnerà molti anni a venire. Ci sono cose attese, ed altre meno attese, ma quello che non cambia è la filosofia e il segno di tutti i provvedimenti di questo governo. Il Def 2014 di aprile era ancora un retaggio del governo Letta, anche se il ministero dell’Economia era passato dalla Banca d’Italia (Saccomanni) direttamente all’Ocse (Padoan). Il Def abbassava di molto le stime di crescita del dicembre 2013 ma era ancora fiducioso per un 2014 di ripresa del Pil, mentre per l’occupazione si sarebbe dovuto attendere...