Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 5 ottobre 2022
La democrazia italiana è malata, forse in maniera irrecuperabile e gli sforzi per farla rivivere, se non indirizzati correttamente, potrebbero risolversi in un puro esercizio di accanimento terapeutico. Le elezioni del 25 settembre hanno dato un colpo definitivo alla credibilità delle Istituzioni: il calo di nove punti della partecipazione è un segno del distacco crescente dalla politica di una quota imponente di cittadini, consapevoli di non contare nelle scelte importanti per il paese. La decisione della Corte Costituzionale di non ammettere i referendum sulla cannabis, l’eutanasia e la responsabilità civile dei magistrati ha aggravato la sfiducia. Con grande probabilità, alla...