Visioni
L’eleganza jazz dei classici rivisitati da Dave Brubeck
Note sparse Ristampa con un capolavoro del 1959, «Gone with the wind» con il quartetto del grande pianista. E con un prezioso bonus, «Time Further Out», capolavoro di due anni successivo
Dave Brubeck
Note sparse Ristampa con un capolavoro del 1959, «Gone with the wind» con il quartetto del grande pianista. E con un prezioso bonus, «Time Further Out», capolavoro di due anni successivo
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 6 giugno 2018
Dici «Dave Brubeck», e l’appassionato medio di tutto il pianeta pensa a Take Five, il brano asimmetrico e vischioso che lo senti una volta e non te lo togli più dalla testa, anche perché è stato usato per qualche decina di sigle televisive e radiofoniche, da quell’ormai lontano 1959. In realtà il pianista con l’aria da nerd fu personaggio assai più interessante di quanto il pubblico bianco e borghese sapesse: ad esempio se ne andò in giro per il mondo con un nero al basso, Eugene Wright, e raccontò a tutti che anche nelle magnifiche sorti progressive delle Stelle e...