Cultura
L’enclosures dell’innovazione
Tempi presenti I successi di Apple, Google e Big Pharma non sarebbero stati possibili senza i finanziamenti di Washington elargiti a università e imprese. Un sentiero di lettura a partire dal saggio dell’economista Mariana Mazzucato per Laterza editore
/var/www/vhosts/ilmanifesto.co/ems/data/wordpress/wp content/uploads/2014/05/16/17CULTURA SINISTRA SOST 15784 – Foto Reuters
Tempi presenti I successi di Apple, Google e Big Pharma non sarebbero stati possibili senza i finanziamenti di Washington elargiti a università e imprese. Un sentiero di lettura a partire dal saggio dell’economista Mariana Mazzucato per Laterza editore
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 17 maggio 2014
La provocazione arriva a freddo e prende di mira il simbolo dell’innovazione tecnologica, la Apple. L’iPod, l’iPhone e l’iPad non sarebbero mai stati prodotti senza i soldi che lo stato americano ha investito nei progetti di Ricerca e Sviluppo dagli anni Cinquanta fino a ieri, quando l’applicazione basata sull’intelligenza artificiale Siri è uscita dai laboratori ed è diventata una società e un prodotto che Steve Jobs ha comprato per una cifra irrisoria rispetto agli investimenti statali destinati al suo sviluppo. Poche pagine dopo, un altro colosso della Rete, Google, è preso di mira. L’algoritmo Page Rank, sviluppato alla Stanford University...