Visioni
Lenz, fare teatro come ricerca continua sui motivi dell’umano
Scene Maestri e Pititto raccontano la storia del gruppo di Parma, nei prossimi giorni alla Biennale con il nuovo spettacolo, «Altro Stato». Gli esordi in appartamento, la sede attuale in una fabbrica dismessa, Kleist, Hölderlin, il lavoro con gli attori sensibili, i laboratori di formazione
La vita è sogno; Altro stato – Elisa Morabito; Maria Federica Maestri
Scene Maestri e Pititto raccontano la storia del gruppo di Parma, nei prossimi giorni alla Biennale con il nuovo spettacolo, «Altro Stato». Gli esordi in appartamento, la sede attuale in una fabbrica dismessa, Kleist, Hölderlin, il lavoro con gli attori sensibili, i laboratori di formazione
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 2 luglio 2021
Lucrezia ErcolaniPARMA
Il nome del drammaturgo settecentesco Jakob Michael Reinhold Lenz può risultare a molti poco familiare. Frequentatore delle lezioni di Kant a Königsberg, presto abbandonate per diventare un seguace di Goethe, Lenz è ricordato soprattutto per il periodo della follia narrato nell’omonima novella di Büchner. Eppure, lontano sia dalla sua patria Russia che dall’adottiva Germania, c’è chi ne ha raccolto l’eredità, rendendo la sua figura il nume tutelare di un progetto culturale articolato. A Parma Lenz significa infatti una compagnia, un teatro, un percorso di formazione, un festival e recentemente anche una fondazione. «ABBIAMO iniziato nel 1985 col teatro da camera,...