Alias

Leonviola fuori dal canone

Leonviola fuori dal canone

Cinema L’interesse maggiore che sembra suscitare oggi il lavoro di Leonviola consiste nel suo rifiuto delle ambizioni sociologiche e referenziali del cinema italiano di allora

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 25 luglio 2015
Nonostante la folta aneddotica che accompagna l’attività del controverso autore veneto, il caso Leonviola è ancora aperto. L’esperienza cinematografica di un regista che ci teneva a essere scomodo e spiazzante trova le sue radici nell’attività sperimentale dell’inizio anni trenta, soprattutto in Fiera di tipi del 1934, il piccolo capolavoro del Cineclub padovano, di cui rimangono alcune belle foto. Subito dopo, trasferitosi a Roma, parte per l’Etiopia dove come operatore di guerra dell’Istituto Luce gira molto materiale, che sarà alla base dei documentari di successo La battaglia dell’Amba Alagi e La marcia degli eroi. Il suo esordio nel lungometraggio avviene con...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi