Cultura

L’epistolario negato delle parole confinate

L’epistolario negato delle parole confinate

Intervista La nuova tappa del progetto di arte pubblica partecipata «Ci. Corrispondenze immaginarie» di Mariangela Capossela, a cura di Giulia Crisci e Francesca Comisso. Da domani, giorno del centesimo anniversario dalla nascita di Franco Basaglia, sarà aperta la chiamata rivolta a chi desidera ricevere una lettera e restituire una propria risposta. L’artista ha coinvolto le scuole e i cittadini per gli scrittoi pubblici in cui le missive si trascrivono, numerano e contrassegnano. «M’interessa il tema della non conformità nelle parole dei pazienti. L’aspetto psichiatrico, rielaborato da me in quanto artista, può diffondere un pensiero di alterità ancora escluso dalla società. Lo stigma e le difficoltà a farsi curare ci sono anche oggi»

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 10 marzo 2024
Mettere in libertà le lettere mai inviate dei malati psichiatrici rinchiusi nei manicomi di Trieste e Gorizia. Farle uscire dai luoghi di costrizione e contenimento. Lasciarle andare dopo molti anni affinché raggiungano un destinatario che se ne faccia carico. Storie indirizzate a famiglie e amici rimaste intrappolate negli ospedali, silenziate, censurate, confinate fra quattro mura come gli stessi autori, legati ai letti, con le camicie di forza, le sbarre, senza nessun contatto con il mondo esterno. Archiviate come parte della documentazione clinica dei pazienti. È la nuova tappa del progetto di arte pubblica partecipata Ci. Corrispondenze immaginarie di Mariangela Capossela...

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