L’equilibrio incerto delle radici ritrovate
Intervista Parla l’autrice di «Veniva da Mariupol» (L’orma edizione), una sorta di memoir nel quale la scrittrice racconta di come, a partire dalla scoperta di un forum online russo-tedesco, abbia saputo ricostruire solo pochi anni fa la vera storia dei suoi genitori insieme a quelle di parenti, zie e zii, nonni e cugini, fino a recuperare la trama di una narrazione collettiva che gulag e lager avevano cercato di cancellare. Quella di un mondo, la società di Mariupol tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni dello scorso secolo, dove convivevano cristiani ed ebrei, ucraini, russi, tedeschi, greci e italiani. L’autrice è nata in Germania nel 1945 da genitori russi deportati come lavoratori coatti dai nazisti
Intervista Parla l’autrice di «Veniva da Mariupol» (L’orma edizione), una sorta di memoir nel quale la scrittrice racconta di come, a partire dalla scoperta di un forum online russo-tedesco, abbia saputo ricostruire solo pochi anni fa la vera storia dei suoi genitori insieme a quelle di parenti, zie e zii, nonni e cugini, fino a recuperare la trama di una narrazione collettiva che gulag e lager avevano cercato di cancellare. Quella di un mondo, la società di Mariupol tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni dello scorso secolo, dove convivevano cristiani ed ebrei, ucraini, russi, tedeschi, greci e italiani. L’autrice è nata in Germania nel 1945 da genitori russi deportati come lavoratori coatti dai nazisti