L’era della «musica liquida» tra trappole e esperienze rituali
Visioni

L’era della «musica liquida» tra trappole e esperienze rituali

Angelo Mastronardi

Intervista Angelo Mastronardi, pianista, compositore jazz e produttore, riflette sulle nuove abitudini d’ascolto. Le possibilità delle piattaforme, lo status di vinili e cd, i progetti produttivi

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 10 luglio 2022
Se comprate un’auto di ultima generazione non avete scelta, dovete ascoltare musica da radio, cellulare o piattaforme: non solo i cd, anche le usb sono finite in soffitta. Siamo immersi, volenti o nolenti, in una «sonosfera» spesso dominata da algoritmi, determinata dal nostro «profilo» tracciato magari su Youtube o Spotify. Anche se i vinili sono tornati di gran moda, si rischia di annegare nella «musica liquida». I supporti materiali rimangono una scelta passionale: un momento per leggere le note di copertina, i credits, guardare foto e illustrazioni nel booklet Ne parliamo con Angelo Mastronardi, pianista, compositore, didatta, produttore discografico. Dal...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi