Cultura
L’esistenza è solo una forma di fiction
Jamaica Kincaid Un’intervista con la docente americana Daryl Dance intorno ai temi della scrittrice antiguo-barbudana. Autrice della diaspora africana, rifiuta separazioni tra il genere storico, autobiografico o mitologico. La sua scrittura è un modello di accoglienza della voce dell’altra, che si sostanzia in quella della madre
Gonzalo Puch
Jamaica Kincaid Un’intervista con la docente americana Daryl Dance intorno ai temi della scrittrice antiguo-barbudana. Autrice della diaspora africana, rifiuta separazioni tra il genere storico, autobiografico o mitologico. La sua scrittura è un modello di accoglienza della voce dell’altra, che si sostanzia in quella della madre
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 29 giugno 2017
Il giardino di Jamaica Kincaid è il luogo immaginario che parte dai Caraibi in direzione della Nuova Inghilterra. È il luogo che narra la coesistenza e lo sradicamento: si possono trovare sia le piante autoctone, sia le erbe medicinali conservate dagli schiavi deportati, sia le giunchiglie cantate da Wordsworth. A Parigi, nelle due sedi dell’Università di Paris 8 e della Sorbonne, ha avuto luogo un convegno internazionale incentrato sulla scrittrice di origine antiguo-barbudana con nazionalità statunitense: il comitato organizzatore – composto da Corinne Bigot, Andrée-Anne-Kekeh-Dika, Nadia Setti e Kerry-Jane Wallart – ha scelto di intitolare il simposio L’art de la...