Visioni
L’estetica soul di James Blake si poggia sui principi del folk
Note sparse Paladino del dubstep, il trentunenne artista britannico torna dal 1 febbraio con il nuovo album «Assume Form». Molto minimalismo, suoni spezzati e elettronica che sconfina nella trap. Ospiti André 3000 e Rosalia
James Blake
Note sparse Paladino del dubstep, il trentunenne artista britannico torna dal 1 febbraio con il nuovo album «Assume Form». Molto minimalismo, suoni spezzati e elettronica che sconfina nella trap. Ospiti André 3000 e Rosalia
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 30 gennaio 2019
Consapevole, inafferrabile, irresistibile, James Blake era un ragazzino sveglio, refrattario alle gerarchie. A scuola aveva una passione morbosa per la matematica. I numeri lo hanno sempre affascinato molto, da adolescente trasferì questa passione nella musica, fissandosi sui beat, sulle pulsazioni. Le note e gli spartiti lo affascinavano molto, la sua passione ha preso l’abbrivio a un corso di musica popolare alla Goldsmiths University di Londra verso la fine del primo decennio di questo secolo. Da lì nasce la sua estetica. Paladino del dubstep, antesignano del soulstep, qualcuno ha mai pensato invece che la sua estetica si poggia sui principi del...