Visioni
Let It Be Morning, un sogno Oscar che fa arrabbiare palestinesi e israeliani
Israele/Territori occupati Diretto da Eran Kolirin e tratto dall'omonimo romanzo di Sayed Kashua, il film racconta di Sami un palestinese di Gerusalemme che torna al suo villaggio e si ritrova prigioniero dell'esercito israeliano. Gli attori palestinesi, come a Cannes, ne boicottano le premiazioni e i nazionalisti israeliani parlano di propaganda dell'Olp
Israele/Territori occupati Diretto da Eran Kolirin e tratto dall'omonimo romanzo di Sayed Kashua, il film racconta di Sami un palestinese di Gerusalemme che torna al suo villaggio e si ritrova prigioniero dell'esercito israeliano. Gli attori palestinesi, come a Cannes, ne boicottano le premiazioni e i nazionalisti israeliani parlano di propaganda dell'Olp
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 10 ottobre 2021
Michele Giorgio GERUSALEMME
Nel film Let It Be Morning persino le colombe, quando le gabbie vengono aperte, appaiono riluttanti a spiccare il volo finalmente libere in un territorio che invece libero non è. È come se percepissero una libertà solo apparente, falsa, come quella in cui ha vissuto sino a quel momento Sami (Alex Bakri), protagonista del film diretto dal regista israeliano Eran Kolirin, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore palestinese Sayed Kashua. Presentato a Cannes, Let It Be Morning rappresenterà Israele agli Oscar, nella categoria del miglior film straniero, essendo stato scelto qualche giorno fa alla serata dei Premi Ophir come miglior film...