Cultura
L’età della carta non tramonta mai
Intervista Un incontro con Gabriele Frasca, critico letterario e traduttore di Beckett, in occasione della seconda edizione del suo saggio «La lettera che muore». «Attraverso l’avvento dei media elettrici si assiste, col tramonto della civiltà tipografica, a una sorta di ritorno della cultura orale e persino gestuale»
Intervista Un incontro con Gabriele Frasca, critico letterario e traduttore di Beckett, in occasione della seconda edizione del suo saggio «La lettera che muore». «Attraverso l’avvento dei media elettrici si assiste, col tramonto della civiltà tipografica, a una sorta di ritorno della cultura orale e persino gestuale»
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 3 luglio 2015
Gabriele Frasca, docente di Letterature comparate all’Università di Salerno, è poeta, narratore, critico letterario, e uno tra i più accorti e sofisticati traduttori di Samuel Beckett (tra le sue ultime opere, Joyicity. Joyce con McLuhan e Lacan del 2013, e Lo spopolatoio. Beckett con Dante e Cantor, del 2014). Alla terza edizione del festival «Salerno Letteratura», Frasca è in procinto di chiudere un ciclo di eventi joyciani, inaugurato il 16 giugno scorso dal primo Bloomsday campano. È appena uscita, presso uno dei suoi editori storici, Luca Sossella, la seconda edizione del suo fortunato La letteratura nel reticolo medievale (pp. 451,...