Politica
L’eterno numero due simbolo della casta «praticanti avvocati» del M5s romano
Il Ritratto La guerra contro la Raggi e l’essersi trovato in mezzo al potere sapendo di non avere capacità
Marcello Di Vito sotto la statua equestre al Campidoglio
Il Ritratto La guerra contro la Raggi e l’essersi trovato in mezzo al potere sapendo di non avere capacità
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 21 marzo 2019
«Avresti vinto pure con il Gabibbo» dice Marcello De Vito a proposito dell’ascesa del potere del Movimento 5 Stelle, riducendo con cinismo e spietato realismo la sua storia politica di questi anni alla consapevolezza di aver intercettato un vuoto di potere al Campidoglio e di essersi limitato ad aver percorso serenamente le praterie lasciate libere dalla crisi dei partiti tradizionali. L’intercettazione ambientale è tratta da uno dei suoi dialoghi con l’avvocato Camillo Mezzacapo, l’uomo che secondo l’ordinanza di arresto svolgeva il ruolo di intermediario tra il presidente dell’assemblea capitolina e alcuni dei principali cementificatori romani. Dunque, dicono i pm, la...