Politica
L’eterno secondo (anche futuro) rassicura la base ma anche i renziani
Maurizio Martina Allergico a stare in minoranza, è fassiniano quando Fassino è segretario dei Ds, poi cooptato da Veltroni segretario Pd. Si avvicina a Bersani, quando Bersani diventa segretario. Nel 2013 sostiene Cuperlo e lì arriva il vero salto della sua traiettoria politica: Renzi
L'attuale segretario del Pd, Maurizio Martina – LaPresse
Maurizio Martina Allergico a stare in minoranza, è fassiniano quando Fassino è segretario dei Ds, poi cooptato da Veltroni segretario Pd. Si avvicina a Bersani, quando Bersani diventa segretario. Nel 2013 sostiene Cuperlo e lì arriva il vero salto della sua traiettoria politica: Renzi
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 1 marzo 2019
Bergamasco, classe 1978, da perito agrario a ministro dell’agricoltura. L’aria modesta del funzionario Pds-Ds-Pd è un travestimento ben riuscito. Maurizio Martina è molto determinato. E politicamente molto disinvolto. Da consigliere comunale di Mornico al Serio (meno di 3mila abitanti) a segretario dei Ds della Lombardia e poi del Pd della stessa regione il salto è grande, quasi come quello da consigliere regionale a ministro. Allergico a stare in minoranza, è fassiniano quando Fassino è segretario dei Ds, poi cooptato da Veltroni quando Veltroni è segretario Pd. Attraverso Filippo Penati si avvicina poi a Bersani, quando Bersani diventa segretario. Alle primarie...