Alias Domenica
L’eterno studente e lo storico: due rumeni in esilio, differenti e amici
Carteggi del Novecento Cioran attacca Mircea Eliade, più grande e già affermato, come un «uomo senza destino»: è il1933, si scambieranno lettere per cinquant’anni. Adelphi le pubblica insieme ai reciproci scritti, spesso inediti: Una segreta complicità
Tsilla Chelton in Les Chaises (Le sedie) di Eugène Ionesco, allestimento di Jacques Mauclair, Parigi, Studio des Champs-Élysées, febbraio 1956
Carteggi del Novecento Cioran attacca Mircea Eliade, più grande e già affermato, come un «uomo senza destino»: è il1933, si scambieranno lettere per cinquant’anni. Adelphi le pubblica insieme ai reciproci scritti, spesso inediti: Una segreta complicità
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 12 gennaio 2020
Nel 1933, all’età di ventidue anni, Cioran pubblica un folgorante intervento, che ha un titolo sintomatico per chi abbia qualche dimestichezza con la sua opera: L’uomo senza destino. Si tratta di un’invettiva implacabile contro «(c)oloro che si rinnovano continuamente, liquidando a ogni istante argomenti di riflessione e forme di sensibilità, perché nessuna è centrale in loro»: insomma contro coloro che, non avendo un destino, sono condannati a una vita inconsistente. Benché il discorso abbia il tono metafisico tipico di Cioran e non si menzioni espressamente nessuno, egli ha in mente un preciso obiettivo polemico: Mircea Eliade, conosciuto l’inverno dell’anno prima...