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Lettere da Bruxelles, bacchettate europeiste

Nuova finanza pubblica Da un lato le pressioni Ue spingono sul piano del contenuto verso forme di austerità a detrimento delle classi subordinate. Dall’altra spoliticizzano il processo, riconducendo la formazione del bilancio ad una battaglia sul rispetto di parametri che circolano in una superfetazione di documenti che riducono le scelte fondamentali della sfera statuale a un iter burocratico

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 8 giugno 2019
Arrivano le lettere dalla Commissione europea. Partite prudentemente dopo le elezioni europee, al riparo di eventuali malumori dell’elettorato, distribuiscono le istruzioni munificamente impartite ai paesi membri per una crescita «sostenibile ed inclusiva» (così dicono gli alti papaveri europei). E così il 5 giugno sono state inviate le «raccomandazioni» in relazione ai 28 paesi; alcuni però hanno (non troppo inaspettatamente) ricevuto un rapporto aggiuntivo che pare più una bacchettata sulle mani che un amorevole consiglio. In particolare (ma guarda!) uno: l’Italia. Su queste pagine abbiamo spiegato più volte cosa sia la nuova governance economica della Ue: un processo che parte dalla...

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