Alias Domenica

Lettere poetiche di Orazio, un continuo gioco dell’intelligenza

Letteratura latina La garbata ironia verso la società e lo spunto filosofico temperato dall’esperienza di vita, hanno fatto delle Epistole un testo letto e imitato come pochi. Ora le Edizioni della Normale pubblicano un corposo commento di Andrea Cucchiarelli al I Libro

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 22 dicembre 2019
«Let me be Horace» scriveva Alexander Pope in una delle sue Epistles. La raccolta, intitolata significativamente Imitations of Horace, era una manifesta imitatio di alcuni componimenti oraziani in cui vizi e difetti della contemporaneità venivano bonariamente descritti attraverso lo schermo del grande classico latino. Nascoste, quasi incastonate in mezzo a pungenti missive rivolte a notabili inglesi e a vicende poco note dei salotti della ‘Londra bene’ del primo Settecento, rimanevano però rispettosamente salvaguardate, nel dettato di Pope, le sentenze più famose del poeta augusteo: «This is the first Virtue, Vices to abhor; / and the first Wisdom, to be Fool...

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