Lettere

Un percorso comune per arrivare al G20 lottando

Lettere Questo testo che proponiamo a tutte e tutti ha lo scopo di avviare un percorso. Un percorso che vuole essere di convergenza, confluenza, rete. Globale e locale. Noi contestiamo ciò che il […]

Pubblicato più di 3 anni fa

Questo testo che proponiamo a tutte e tutti ha lo scopo di avviare un percorso. Un percorso che vuole essere di convergenza, confluenza, rete. Globale e locale. Noi contestiamo ciò che il G20 che si svolge in Italia ci propone: continuare a imporre anche nella, e colla pandemia, la logica dell'”economia”.

Sappiamo bene cosa è per loro economia. La centralità del profitto. La superiorità della impresa. Il dominio della scienza, della tecnica, della finanza, della proprietà. L’imposizione della scarsità finanziaria e dell’abuso sulla natura.

Tutto ciò comporta un cambiamento della natura stessa della democrazia e della legge, un loro stravolgimento. Nel testo che segue viene posto al centro il tema della pandemia e di ciò che ci rende più fragili di fronte ad essa e cioè le predazioni che si simboleggiano nei brevetti che sottraggono la cura ai Popoli.

Ma le predazioni sono tutte quelle che hanno reso più fragili il Pianeta e i Popoli in particolare in questo trentennio di dominio del capitalismo reale. Noi non ci rivolgiamo ai 20 grandi. Noi non riconosciamo la loro legittimità. Noi ci rivolgiamo ai Popoli e al Pianeta.

La nostra idea di economia è quella che rende felici i primi nel vivere in armonia con il secondo. Che ridistribuisce ricchezza rispettando i limiti naturali. È ecologica e sociale. Democratica e partecipata. Locale, globale e circolare. Ripensata dal genere. Pacifista e cooperativa. Di cura dei Popoli e del Pianeta. Democratica, partecipata, discorsiva.

Mentre chiediamo a tutte e tutti di sottoscrivere questo testo, vi invitiamo a scrivere insieme quello che sarà il testo conclusivo del percorso. Vi chiediamo di costruire comitati, iniziative, incontri, momenti di lotta in tutti i luoghi dei vertici del G20 e per tutti i temi in discussione.

Chiediamo a chi scende in campo di elaborare contributi che entrino nel percorso e di costruire un calendario condiviso. Vogliamo avere momenti particolarmente forti in occasione dell’Healt Summit di maggio e del vertice dei capi di Stato di ottobre.

Chiediamo ad artisti e ad artiste di esprimere con la forza della loro arte il conflitto e la speranza culminando in un grande momento anche esso in ottobre ma raccogliendo già da adesso le loro opere. Realizziamo un controvertice partecipato e condiviso che dice con forza basta ai profitti sui Popoli e sul Pianeta.

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 Documento di lavoro.

Appello

MEMORANDUM DELLE CITTADINE E DEI CITTADINI

“Per una politica mondiale pubblica della salute,

diritto universale e bene comune pubblico mondiale”.

La salute non è un”campo” tra gli altri. I diritti universali alla vita non sono un’opzione riservata ai  gruppi sociali più forti dei popoli arricchitisi a spese delle risorse della Terra, né  briciole per i popoli  dei paesi colonizzati e  impoveriti.

Nel contesto di un sistema mondiale  sconvolto dalle crisi  climatica,  economica, sociale, ecologica e – prima di tutto – sanitaria, la maggiore preoccupazione degli europei a fronte della sindemia endemica provocata dal virus Sars-Cov-2 è rivolta alla campagna di vaccinazione, nella speranza che  possa essere condotta massicciamente, rapidamente e in sicurezza, per poter  ritornare alle proprie attività e recuperare  una condizione, bene o male, di normalità.

Ma nemmeno questa speranza  è  concessa  alla metà della popolazione mondiale più povera (circa 3,6 miliardi,  la cui “ricchezza” è inferiore a quella dei  dieci miliardari più ricchi del mondo!).  Cosa contano i contadini indiani, africani,  brasiliani? Qual’é il potere di decisione  delle grandi masse urbane che vivono nelle baraccopoli delle megalopoli (1,6 miliardi di abitanti)? E che dire dei 2 miliardi  e più di disoccupati e di lavoratori  poveri?

La gran parte della popolazione mondiale può aspettarsi ben poco, perché esclusa dall’accesso ai mezzi di cui dispongono i gruppi sociali agiati dei paesi ad alto e medio reddito per far fronte  alla pandemia in termini di infrastrutture sanitarie (ospedali, laboratori, centri medici, personale medico ed infirmieristico, apparecchiature, logistiche mediche…) e di cura (medicinali,  strumenti di diagnosi, vaccini…).  Ciò vale in particolare per i vaccini ed altri medicinali importanti messi in vendita e coperti da  brevetti privati ed a scopo di lucro da parte di un gruppo ristretto d’imprese farmaceutiche multinazionali  dei paesi del “Nord”. I monopoli della proprietà intellettuale bloccano l’accesso ai vaccini.

La realtà mondiale

La realtà è che le forze economiche e politiche che dominano il mondo non si sono  rese conto della gravità delle distruzioni della vita sulla Terra provocate  nell’ultimo secolo da un modello di sviluppo economico predatorio.  All’origine delle pandemie da zoonosi  (salto di specie animale) vi è la rottura degli equilibri tra le specie viventi. Non è possibile separare la salute degli esseri umani dalla salubrità dell’ambiente naturale.

Parallelamente,  nel corso degli ultimi 50 anni, si sono drammaticamente aggravate le disuguaglianze nei diritti e nelle capacità di azione delle popolazioni all’interno di ciascun paese, tra i vari gruppi sociali e,  ancor più,  a livello mondiale, tra i diversi paesi.

Tutto ciò  ha messo in evidenza la grande, crescente incapacità della comunità “inter-nazionale”  di concepire e mettere in atto politiche comuni di risposta planetaria  alle crisi strutturali in corso.

Un circolo vizioso che nemmeno i “potenti del G20” sono in grado di rompere allo stato attuale delle loro visioni e scelte. Per questa ragione il presente Memoradum non è indirizzato ai dirigenti degli Stati del G20 ma alle cittadine e ai cittadini abitanti della Terra ed in particolare ai movimenti ed organizzazioni della società  civile.

 

Da: “Nessuno sarà lasciato indietro”; a: “Cambiamo il sistema che mette in disparte miliardi di persone”.

“Nessuno sarà lasciato indietro”.  E’ uno slogan  bello. Peccato che i gruppi sociali dominanti che lo hanno lanciato  abbiano già dimostrato  di  non saper mantenere gli impegni.

Dall’inizio della vaccinazione nel dicembre 2020,  i “lasciati indietro” sono centinaia di milioni. Alla fine del 2021 solo tra il 20 ed il 30% della popolazione mondiale sarà stata vaccinata e sappiamo già in quali parti fortunate del mondo ciò avverrà. Secondo l’OMS, se non vi sono cambiamenti radicali, il numero di persone che nel mondo non avranno una copertura sanitaria di base supererà i 5 miliardi (su 7,7 miliardi). Impensabile che in tale contesto la lotta contro la pandemia  da Covid19  quale oggi condotta possa assicurare il diritto alla salute “ per tutte e tutti”!

“Cambiare il sistema che mette  da parte miliardi di persone” è  la scelta più ragionevole e coerente con l’obiettivo del diritto universale alla salute, approvato dall’ONU (taget 3 dell’Agenda 2030) e diventato un obbligo (non un’opzione) per tutti gli Stati della Terra .

A tal fine, una concreta politica mondiale globale della salute, ora,  nell’interesse di tutti gli abitanti della Terra deve fondarsi sull’analisi e la valutazione rigorose e serrate di due serie essenziali di elementi chiave:

 

  • i fattori che bloccano; ovvero, i catenacci  da scardinare
  • gli impegni politici, economici e sociali da realizzare.

 

Solo cosi è pensabile che sarà possibile per la comunità-umanità  passare dall’attuale incapacità di agire collettivamente  all’ azione volta a  costruire una comunità globale di vita su una Terra  abitabile da e per tutti gli esseri viventi.

 

I  fattori  che bloccano i cambiamenti. I catenacci da scardinare.

I catenacci sono stati installati dai gruppi sociali dominanti,  specie a partire dagli anni ’70.

 

 I sei catenacci da far saltare 

  1. I sentimenti negativi imposti: paura, insicurezza,sessismo, xenofobia, razzismo, classismo.
  2. Il principio di dominio e di inferiorizzazione (degli esseri viventi più fragili, delle donne, delle popolazioni marginali) che conduce alla discriminazione e all’ ineguaglianza.
  3. La sovranità assoluta che gli Statiesercitano sulle“proprie”risorse naturali del pianeta in nome della  “sicurezza nazionale”, ma in realtà del loro massimo sfruttamento.
  4. La riduzione di ogni forma di vita a merce e a asset finanziario.
  5. La privatizzazione (e finanziarizzazione) dei benicomuni pubblici essenziali ed insostituibili per la vita.
  6. Le spesemilitari.

 

Gli impegni concreti da prendere e da realizzare

Alla luce di quanto sopra, é possibile identificare i cammini che cittadine e cittadini, direttamente e indirettamente (attraverso i loro rappresentanti pubblici democraticamente scelti)  devono intraprendere nella  prospettiva di contribuire allo sviluppo di un nuovo  “contratto sociale mondiale” nel  contesto del quale  iscrivere la politica della salute mondiale.

I dominanti  parlano di  “Reset mondiale” per indicare il rafforzamento del sistema. Noi cittadine e cittadini, abitanti della Terra dobbiamo agire per  il perseguimento di quattro cambiamenti fondamentali :

  • sradicare i fattori strutturali della povertà e della esclusione;
  • arrestare il dissesto ecologico, favorendo il risanamentodei sistemi di vita del pianeta;
  • bandire la finanza predatrice della vita;
  • fare la pace; mettere fuori legge la guerra.

Al vertice delle azioni prioritarie si situa la concretizzazione dei diritti universali umani e dei diritti alla vita di tutte le specie viventi  del pianeta. Questo imperativo fondamentale dell’umanità implica una responsabilità collettiva, pubblica, diretta, non trasferibile, che deve ridiventare la funzione primaria delle istituzioni pubbliche democraticamente elette da rinforzare su scala mondiale.

I questo  contesto emergono dieci impegni.

        

I dieci  impegni per una politica mondiale pubblica della salute 

  • I diritti universali alla e della vita di tutti gli abitanti della Terra devono guidare il divenire dell’umanità.
  • E’ fondamentale ri-pubblicizzare le attività di ricerca e sviluppo (R&S), dal livello nazionale a quello mondiale, partendo dalla messa incomune delle conoscenze scientifiche e tecnologiche nel campo della salute (creazione  della  prima “Casa mondiale della salute”).
  • Elaborare e mettere in atto un “Patto globale della Scienza per la vita e la sicurezza di tutti gli abitanti della Terra”.
  • Abolire i brevetti (privati e a scopo di lucro) sul vivente e sull’intelligenza artificiale. La conoscenza e la salute sono beni comuni pubblici mondiali. Disse Jonas Salk, il medico che creò il vaccino antipoliomelite, a chi voleva brevettare la sua scoperta: “A chi appartiene il brevetto del vaccino? A nessuno. Si può forse brevettare il sole?.
  • Ri-pubblicizzare il servizio sanitario comune, dal livellolocale/nazionale  a quello continentale e mondiale in parallelo alla proposta di una ri-pubblicizzazione dell’industria farmaceutica su basi cooperative ai vari livelli territoriali  rilevanti.
  • Rinforzare i processi di riconoscimento deidiritti della natura.
  • Moltiplicare i processi di promozione del riconoscimento dell’Umanitàin quanto soggetto istituzionale politico e giuridico, attore chiave della regolazione mondiale.
  • Mettere fuori legge le attività finanziarie speculative e predatrici (paradisi fiscali, prodotti derivati, segreto bancario, le monete private mondiali…) così comela finanza per attività nocive alla salute ed alla vita della Terra  (prodotti sintetici non metabolizzabili, estrazioni minerarie, eenergie fossili….) e la finanza per gli armamenti .
  • La finanza per la vita. Ripensare la ri-organizzazione della finanza mondiale fondata sul primato della finanza pubblica, trasparente e responsabile, di tipo cooperativo, decentrata, libera dai grandi oligopoli finanziari mondiali dei fondi d’investimento privati (i “pirati planetari”).
  • Creazione del Consiglio di Sicurezza dei Beni comuni pubblici mondiali .

 

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Le azioni comuni  da realizzare in occasione del G20 e della COP26, secondo un piano definito di comune accordo.

Proponiamo di chiamare  “Iniziativa Move Up  2021”  il piano qui di seguito delineato .

L’obiettivo delle Iniziativa Move Up  2021 è di contribuire alla coscientizzazione  e mobilitazione delle cittadine e dei cittadini in favore di una politica mondiale della salute nel corso del 2021, dominato dalla lotta contro la pandemia Covid19 e marcato da importanti avvenimenti di portata internazionale quali la COP26 (sotto la  copresidenza del Regno Unito e dell’Italia), il G20 e, a livello europeo, l’ICE “No Profit on Pandemic” ed il “New European Deal” .

Lo strumento chiave dell’Azione 2021 è costituito dal presente  Memorandum dei cittadini. Per una politica mondiale comune pubblica della salute”

Attorno alla redazione del Memorandum dei cittadini, alla sua diffusione ed adesione, sono organizzati  incontri di gruppi di lavoro, dibattiti ed eventi  prima del Global Health Summit del G2O di maggio e  che termineranno con un grande evento culturale cui parteciperanno alcune decine di artisti del mondo intero alla vigilia del Vertice del G20 (fine ottobre) e della COP26 (inizi novembre).

 

L’Iniziativa Move Up 2021 si svolgerà attorno a due momenti chiave :

  • Il giorno della protesta : il  (18 o 19) maggio, alla vigilia del Global Health Summit del G20, si terrà un incontro parzialmente presenziale e in maggioranza a distanza, dove i suoi co-promotori presenteranno il Memorandum dei cittadini all’opinione pubblica inernazionale.  Quel giorno , sarà il giorno della denuncia  della situazione mondiale e della protesta contro i suoi principali responsabili.
  • Il giorno dell’impegno: 29 ottobre  ( prima del Vertice G2O e della COP26  avvenimento mediatico mondiale nel corso del quale saranno presentate e diffuse le proposte contenute nel Memorandum sotto forma di atti artistici  (musicali, scenici, pitturali, grafici….) aventi come filo rosso i temi

 

  • “Salute e sicurezza della vita , diritti universali e beni  pubblici mondiali. Per una politica mondiale . Quo vadis G20 e COP26?”.

 

Per adesioni : join.move.up21@gmail.com

 

Primi Firmatari

Riccardo Petrella

Agorà degli abitanti

Paolo Cacciari, Attivista

Raffaella Bolini, Attivista

Roberto Musacchio

Transform! italia

Nicoletta Pirotta

IFE italia

Roberto Morea

transform! italia

Paolo Ferrero

Partito della Sinistra europea

Rosa Rinaldi

Rifondazione Comunista

Pietro Pizzuti, Artista

Marco Bersani

Attac italia

Loredana Marino

Lab Sud

Mario Agostinelli

Laudato si

Ciccio Auletta

Consigliere Comunale

Maurizio Acerbo

Rifondazione Comunista

Luca Saltalamacchia, Ecologista

Natale Cuccurese

Partito del sud

Teresa Anbricco

Collettivo Donne Matera

Sandra Cangemi

Giornalista Educatrice

Marco Caldiroli

Medicina Democratica

Alfio Foti

Un’ Altra Storia Sicilia

Mimmo Cosentino

Rifondazione Comunista Sicilia

Sergio Falcone, Attivista

Emma Persia

Coordinamento USB PI Settore Ricerca

Laura Di Lucia Coletti, Attivista

Tommaso Chiti, Ambientalista

Gennaro Damato

Presidente fondazione italiani Odr

Maurizio Montalto, Avvocato

Andrea Beretta

Agorà della Pace

Angelo Schiano, Avvocato

Chiara Prascina

Collettivo Donne Matera

Paolo Berdini, Urbanista

Laboratorio Politico Left

Fracesca Fornario, Giornalista