Lettere

Anpal, democrazia sindacale e diritti sono l’unico vaccino contro la precarietà

Lettere   Egregia Ministra Nunzia Catalfo, il contesto di emergenza prolungata dovuta alla pandemia da COVID-19 ha generato la più grave crisi economica e sociale dal secondo dopoguerra. La crisi si […]

Pubblicato circa 4 anni fa

 

Egregia Ministra Nunzia Catalfo,

il contesto di emergenza prolungata dovuta alla pandemia da COVID-19 ha generato la più grave crisi economica e sociale dal secondo dopoguerra. La crisi si preannuncia lunga, pervasiva e pluriennale. L’impatto sui livelli occupazionali, sull’aumento delle disuguaglianze e sulla crescita della povertà è già drammatico, e purtroppo destinato ad aumentare. A pagare il prezzo più alto sono soprattutto i lavoratori più fragili e meno tutelati, come i lavoratori a tempo determinato, i collaboratori, le partite Iva, il lavoro autonomo professionale povero, i lavoratori a chiamata e a prestazione occasionale, gli stagionali. I dati sulla situazione del mercato del lavoro italiano continuano a confermare che la crisi occupazionale sta colpendo in primo luogo il lavoro precario, in particolare donne, giovani e migranti. Generazioni di precari che hanno vissuto due crisi economiche in dieci anni. A essi, i diversi Decreti Legge economici che si sono susseguiti, hanno cercato di dare risposte attraverso l’introduzione di bonus e «ristori» categoriali e temporanei. Un welfare dell’emergenza che ha già mostrato tutti i suoi limiti. Ora non c’è più tempo, è necessario superare l’approccio emergenziale che ha caratterizzato gli ultimi drammatici mesi e mettere in campo una nuova e complessiva visione del welfare, come stanno chiedendo le molteplici manifestazioni in corso nelle principali città del Paese. In Italia e in Europa, la crisi legata alla pandemia ha esibito l’importanza di un welfare universale e la necessità di una riforma degli ammortizzatori sociali per tutelare le eterogenee figure del lavoro contemporaneo; garantendo, nello stesso tempo, sia i livelli occupazionali che il reddito.

In questo quadro, il welfare e le politiche attive dovrebbero svolgere una funzione strategica, così come ANPAL e ANPAL Servizi, che tuttavia risultano da troppo tempo paralizzate, inadeguate, considerata la funzione istituzionale loro assegnata. Nelle Sue recenti dichiarazioni ha chiesto un forte impegno e un cambio di passo ad ANPAL, segnalando ancora una volta la profonda debolezza dell’attuale guida di ANPAL e del management di ANPAL Servizi, incapaci di mettere in campo azioni appropriate alla gestione dell’emergenza e per la ripresa del Paese. L’ immobilismo su vari fronti del Presidente di ANPAL, Domenico Parisi, ha anche comportato la mancata assunzione a tempo indeterminato degli oltre 520 collaboratori.

Come se non bastasse il management di ANPAL Servizi si è reso protagonista di condotte antisindacali nei confronti della nostra Organizzazione che, pur essendo la maggiormente rappresentativa per numero di iscritti, è esclusa dalla negoziazione. Ciò ci ha visto costretti ad agire legalmente, chiedendo l’intervento della magistratura per difendere diritti di rango costituzionale, quali la democrazia e il pluralismo sindacale. Di più: a una anno dall’approvazione della Legge n. 128/2019, ottenuta grazie a due anni di mobilitazione dei precari e alla serrata interlocuzione con Lei e le forze politiche di maggioranza, ANPAL Servizi non ha ancora avviato il processo di stabilizzazione dei collaboratori, nonostante Parisi avesse dichiarato nelle audizioni nelle commissioni Lavoro di Camera e Senato che avrebbe completato le stabilizzazioni entro dicembre 2020. Come sa, in merito a questo, nelle ultime settimane i Parlamentari di PD e LeU hanno presentato ulteriori interrogazioni e interpellanze dirette al Suo Dicastero. Le risposte date alla Camera il 6 novembre scorso dal Sottosegretario del Ministero del Lavoro Di Piazza sono fonte di ulteriore e grave preoccupazione per la comunità professionale dei precari “storici” di ANPAL Servizi. Le fasi fondamentali comunicate dal Sottosegretario sono: l’individuazione dell’operatore economico di supporto alla selezione entro la seconda metà di novembre, gli avvisi di selezione pubblicati entro lo stesso mese, lo svolgimento delle prove scritte e orali realizzate entro gennaio 2021, il processo di contrattualizzazione dei precari che supereranno la soglia di idoneità avviato dal giorno successivo alla pubblicazione delle graduatorie. Il concorso, affidato a una società esterna, sarà aperto a 513 collaboratori storici, ma si tratta solo del bacino potenziale. L’azienda, già nel Piano industriale approvato a luglio, tra l’altro con il voto contrario del rappresentante delle Regioni, aveva dichiarato che, nel caso in cui i processi di selezione attivati a favore della platea dei precari storici non riuscissero a soddisfare le esigenze di personale, avrebbe espletato una successiva selezione pubblica. Di conseguenza, ciò che viene annunciato dall’azienda e confermato dal Suo dicastero come un piano di stabilizzazione rischia di essere, in sostanza, un vero e proprio “processo di ristrutturazione” della pianta organica, disattendendo alla radice lo spirito della Legge 128/2019. Sarebbe inaccettabile se, nel pieno della crisi occupazionale che già viviamo e che ci attende, le operatrici e gli operatori delle politiche attive, un vero patrimonio di competenze strategiche per la fase drammatica che stiamo affrontando, diventassero disoccupati. Inoltre, anche chi risulterà idoneo superando il concorso potrebbe attendere diversi anni in un limbo di precarietà prima di esser stabilizzato, visto che la graduatoria rimarrà aperta 36 mesi.

Ministra, sa benissimo che l’intento del legislatore con la suddetta Legge 128/2019 era quello di sanare definitivamente la piaga dei precari “storici” in ANPAL Servizi, una società per azioni a totale partecipazione pubblica con un organico composto per circa il 90% da tipologie contrattuali a termine: la Società in house con il maggior numero di precari in Italia. La recente stabilizzazione dei lavoratori con contratti a tempo determinato ha solo lievemente abbassato la percentuale.

Alla luce di questi elementi, siamo costretti ancora una volta a mobilitarci per rivendicare con forza i seguenti diritti:

  • chiediamo di attuare immediatamente la stabilizzazione dell’intera platea dei collaboratori “storici” attraverso procedure selettive telematiche semplificate, coerentemente con quanto stabilito dal Decreto “Rilancio”, con una selezione per titoli e colloqui motivazionali al fine di assicurare tempestività, trasparenza e sicurezza. Ciò tenendo in conto che, come da tempo ripetiamo, i precari “storici” hanno già superato, in media, almeno cinque selezioni. Ritenendo inoltre che l’affidamento alla società esterna del processo di selezione rappresenta un inutile spreco di risorse pubbliche, visto che in passato le selezioni sono state realizzate esclusivamente con personale interno e con l’infrastruttura tecnologica a disposizione dell’azienda;
  • esigiamo il riconoscimento immediato delle CLAP, che hanno svolto negli ultimi anni una interlocuzione trattante nei tavoli disposti dal Suo Dicastero. Per questo, fin da adesso Le chiediamo la convocazione di un tavolo tra i legali delle CLAP e quelli di ANPAL Servizi che, a partire dalla supervisione del Ministero del Lavoro quale indispensabile organo vigilante, possa comporre bonariamente il procedimento giudiziario di cui sopra;
  • chiediamo di risolvere la paralisi di ANPAL e ANPAL Servizi attraverso un decisivo cambio di rotta.

Mercoledì 11 novembre, dalle ore 11 alle 14, si svolgerà un presidio sotto il Ministero del Lavoro (via Molise) e uno sciopero dell’intera giornata. Altre iniziative saranno dislocate nei territori, sempre nel rispetto delle norme relative alla sicurezza sanitaria. Ci auguriamo di essere ricevuti per una soluzione positiva della vertenza. La misura è colma, urge una svolta nella gestione di questo comparto del welfare.

Democrazia sindacale e diritti sono l’unico vaccino contro la precarietà!

CLAP ANPAL Servizi