Anpal, le Clap sono discriminante ma sono il primo sindacato per iscritti
Lettere Anpal, le Clap sono discriminante ma sono il primo sindacato per iscritti
Egregia ministra del lavoro Nunzia Catalfo,
ancora una volta siamo dinanzi a un blocco ingiustificato nella trattativa per le stabilizzazioni dei precari “storici” di ANPAL Servizi. Dopo l’approvazione della L. 128/2019, che per la prima volta ha aperto la strada alla stabilizzazione di tutto il bacino dei 654 precari, ci aspettavamo delle reazioni coerenti da parte dell’azienda vigilata dal suo dicastero. Così, purtroppo, non è stato.
Come Lei sa, le Camere del Lavoro Autonomo e Precario, nonostante siano la prima organizzazione Sindacale in azienda per numeri di iscritti e abbiano a più riprese partecipato agli incontri negoziali dal suo Dicastero disposti, sono attualmente escluse dal tavolo di trattativa in azienda: un comportamento discriminatorio da parte dell’A.U. Domenico Parisi, che Le abbiamo già segnalato più volte.
La trattativa tra Organizzazioni Sindacali Confederali e azienda, poi, si è arenata, e la soluzione della vertenza si è pericolosamente allontanata. Il 16 gennaio, CGIL, CISL e UIL hanno abbandonato il tavolo, giudicando irricevibile la proposta presentata dal management. L’A.U. Parisi, il giorno seguente, ha comunicato con una insolita modalità a tutti i lavoratori che avrebbe proceduto unilateralmente all’avvio delle assunzioni, confermando che saranno solo 400 (150 tempi determinati, 250 collaboratori), riservandosi – nel caso dei lavoratori a tempo determinato – persino la possibilità di stabilire discrezionalmente i lavoratori da trasformare a tempo indeterminato, condizionando la decisione alla «valutazione positiva delle prestazioni lavorative della risorsa». Un criterio arbitrario che viola quanto stabilisce la L. 128/2019, la quale invece esplicitamente prescrive la trasformazione diretta di tutti i lavoratori a tempo determinato. Per i collaboratori non sono chiariti né i tempi né le modalità della stabilizzazione e, in ogni caso, la proposta riguarda soli 250 operatori degli oltre 520, mentre immotivatamente vengono allungati i tempi definiti dal Legislatore. L’azienda, infine, esclude la continuità occupazionale di centinaia di collaboratori che non rientreranno nelle 250 stabilizzazioni, annunciando di fatto centinaia di esuberi.
Come se non bastasse, la procedibilità dell’accordo proposto da Parisi è subordinato all’approvazione del Piano industriale da parte di ANPAL e della disponibilità delle risorse finanziarie. È paradossale che il Piano industriale, piuttosto che recepire la norma, venga utilizzato come strumento per limitarne l’attuazione. Ancora: il Piano industriale rischia concretamente di esser un documento presentato in maniera a dir poco irrituale, in assenza di indirizzi strategici e obiettivi annuali assegnati da ANPAL alla sua Agenzia in house, come prevede lo statuto di ANPAL, nonché la corretta governance delle strutture. Nel Piano, inoltre, si prevede l’assunzione di diverse unità di nuove figure professionali, i data scientist: una decisione incomprensibile, sia perché si tratta di un’agenzia con centinaia di precari “storici”, sia perché risulta quantomeno oscura la necessità di tale fabbisogno aziendale.
Quello che va complessivamente delineandosi è una volontà del management aziendale che viola il dettato normativo, nonché una rottura irresponsabile delle relazioni industriali. Un inedito punto di svolta, pericoloso tanto per ANPAL Servizi, quanto, più in generale, per le società in house dei Ministeri. Una sostanziale conferma dell’attitudine fortemente antisindacale di Parisi, mostrata numerose volte in questi ultimi mesi, con l’attacco al diritto di sciopero e col mancato riconoscimento delle CLAP.
In continuità con l’Ordine del giorno alla Legge di Bilancio approvato alla Camera il 23 dicembre – che impegna il Governo ad allocare in tempi stretti nuove risorse per la stabilizzazione di tutto il bacino di precari –, e tenuto conto degli emendamenti al decreto “Milleproroghe” depositati da diverse forze della maggioranza, Le chiediamo un urgente intervento per la risoluzione positiva della vertenza.
Come abbiamo più volte ribadito chiediamo la ripresa della negoziazione presso il Ministero del Lavoro, allo scopo di sottoscrivere un Accordo Quadro che registri le legittime richieste dei precari e dia attuazione alla chiara volontà espressa dal Legislatore.
Di fronte alla grave condotta del management aziendale, la risposta delle lavoratrici e dei lavoratori non può che essere forte e unitaria. Ancora una volta, auspichiamo la convergenza di tutte le Organizzazioni Sindacali presenti in ANPAL Servizi e indisponibili a lasciare per strada centinaia di precari “storici”, affinché una grande giornata di lotta cambi una volta per tutte la rotta.
Il 5 febbraio dalle ore 10, Egregia Ministra, saremo in presidio nuovamente sotto il suo Ministero. Nell’invitare lavoratrici e lavoratori tutti ad aderire allo sciopero dell’intera giornata, e a partecipare numerosissimi al presidio, Le chiediamo fin da ora un incontro per quella mattina.