Lettere

Basta con decisioni non condivise e estemporanee sulla scuola

Lettere Basta con decisioni non condivise e estemporanee sulla scuola

Pubblicato quasi 4 anni fa

I Docenti del Liceo Plinio Seniore di Roma firmatari di questa lettera, esprimono la loro piena adesione ai contenuti e allo spirito della lettera che i colleghi del Liceo Tasso hanno scritto il 28 Dicembre scorso su Il Manifesto, in merito a quella che appare una volontà, tutta politica, di riapertura delle scuole superiori, in mancanza di adeguate analisi dei dati,  di soluzioni sostenibili e di un piano organico verso il completamento di questo anno scolastico. I docenti esprimono tutto il loro disagio rispetto a questo modus operandi che genera continue decisioni non condivise ed estemporanee, che impattano gravemente sulla tenuta del  sistema scolastico.

In particolare desideriamo porre l’attenzione sui  punti che seguono:

  • L’Inghilterra chiude le Scuole. La Germania discute sulla riapertura non prima di Febbraio. l’Europa è in seria difficoltà in molte sue regioni per la tenuta del virus. Il nostro Ministero appare invece pervaso da una necessità di dichiarare un rientro a scuola anche per le scuole superiori di secondo grado a tutti i costi, senza una credibile e condivisa analisi dei dati e senza un progetto a medio termine per la fine dell’anno scolastico. Non è chiaro quale parametro, che sia l’indice di contagiosità, l’Rt, o altro parametro  o quale nuova organizzazione dei trasporti pubblici rispetto al mese di Novembre renda possibile oggi  il rientro in condizioni di sicurezza.   
  • Lo stato di perenne incertezza che scaturisce da questa conduzione tutta politica, mette in ginocchio la Scuola che dal Marzo 2020 ha rappresentato un baluardo di continuità  e supporto per la nostra Società: senza  contributi significativi da parte del Ministero, i Docenti hanno messo in piedi una Didattica a Distanza efficace, con professionalità  e senso del dovere. E tale senso del dovere ci impone oggi di rigettare proposte che ci appaiono improvvisate e distruttive, che ridefiniscono l’orario giornaliero in deroga se non in spregio a ogni passaggio contrattuale, ad una condivisione o riflessione sulla sostenibilità  dei carichi di lavoro e sull’efficacia didattica delle misure proposte.
  • La didattica mista, al 33%, 50% o 75%, ha evidenziato, nei mesi di attuazione. tutta la sua complessità in termini di riorganizzazione dell’intera vita scolastica e sociale, a fronte di ricadute didattiche pesanti  e di un impatto   evidente [cfr studi fatti in Piemonte sulla correlazione tra seconda ondata e apertura delle scuola] sulla recrudescenza dell’infezione. La didattica a Distanza al 100%, benché gravosissima sotto molti aspetti e mai paragonabile a quella in presenza, ha garantito tuttavia, in questa situazione di emergenza, un contatto più efficace ed omogeneo con gli studenti ed è in questo momento un importante supporto alla continuità didattica. Non ultimo, offre un argine importante alla diffusione dei contagi 
  • Facciamo notare come l’imposizione,  prevista dai recenti decreti, del doppio orario di entrata con conseguente uscita tardo-pomeridiana comporti una serie di conseguenze importanti tra le quali:  a) gli studenti del secondo turno, rientrando a casa tra le 16 e le 17,  non avrebbero  tempo utile per lo studio autonomo né tantomeno per eventuali attività extrascolastiche  b) l’uscita pomeridiana  potrebbe sovrapporsi a quella degli uffici, rendendo così vano l’obiettivo di limitare l’affollamento dei mezzi di trasporto c) la sanificazione dei locali per il giorno successivo risulterebbe impraticabile, e se non sottoponendo il personale ATA ad orari improponibili d) le scuole superiori non hanno mense per studenti e docenti e) le attività degli organi collegiali sarebbero necessariamente relegate  in orari tardo serali f)  la parte, rilevantissima, del lavoro dei docenti non frontale, fatto di correzioni, programmazioni, preparazione delle lezioni risulterebbe gravemente penalizzato e di fatto trasferito in orari serali o notturni.

La fine dell’emergenza è  ancora lontana e l’unico modo che vediamo perché la Scuola continui a svolgere il suo ruolo essenziale, è  che le decisioni su di essa ritornino ad essere condivise e trasparenti. 

I docenti firmatari:

Alessandra Angelucci

Lucia Antonioli

Stefania Anzuini

Valeria Attinà

Andrea Baldanzi

Alberto Bigazzi

Michele Bonamico

Donatella Cagiotti

Gisella Calabrese

Riccardo Carosi

Marcello Catalano

Eleonora Citracca

Valentina Colacelli

Francesca Coppa

Tina Cosentino

Mariateresa Delladio

Emanuela Depersis

Nerina Diaco

Paola Dotto

Annalida Episcopo

Antonio Fanelli

Marina Fattapposta

Piera Filippi

Paolo Formichetti

Carla Franceschi

Laura Frittella

Paola Garelli

Anita Lalle

Maurizio Maione

Anna Menditto

Andrea Minotti

Loredana Morgante

Annarita Paiella

Federica Paliotta

Francesca Pasqualini

Anna Maria Pisapia

Mariacristina Pompei

Alessia Pulcini

Nicoletta Rossi

Marina Salvemme

Matteo Savastano

Paolo Tescarollo

Rosaria Maria Tozzi