Lettere

Facciamo una serra

Lettere A Kraljevo vado a trovare Mijo. Nel ’99 è fuggito da Pec, in Kosovo. Ogni volta che tornavamo mi indicava la sua casa, razziata o distrutta per sfregio. L’ultima volta […]

Pubblicato più di 7 anni fa

A Kraljevo vado a trovare Mijo. Nel ’99 è fuggito da Pec, in Kosovo. Ogni volta che tornavamo mi indicava la sua casa, razziata o distrutta per sfregio.

L’ultima volta non si è neppure voltato a guardarla. Persa per sempre, insieme al Kosovo, alla Metohija, a quella vita fatta di lavoro, lotte, sacrifici. Mijo una casa se l’è costruita pure a Kraljevo, per la sua famiglia: Mira, la moglie e, Radoš, Josif, Jovana, i figli. Lui non smette di lottare per un futuro migliore. Nel marzo del 2004 era a Belo Polje per sistemare alcune vecchie proprietà. Fu preso in mezzo al pogrom antiserbo-ortodosso che fece vittime e causò la distruzione di parte di quel patrimonio culturale di cui pochi sembrano ricordarsi quando, oggi, si chiede l’ammissione del nuovo Kosovo albanese monoetnico addirittura nell’Unesco.

Pochi sanno dei pericoli che corrono quei monasteri, testimoni della millenaria cultura serbo-ortodossa che si vorrebbe cancellare. Mijo racconta di una vita comunque difficile, anche dopo diciotto anni dai bombardamenti. E’ stato in Russia da muratore ma la paga era bassa e non è servito a molto andarci.

Ha un pezzetto di terra, Mijo, che lavora con la moglie e i figli, terra che potrebbe dare di più… «Dalla Norvegia hanno comprato serre da donare al comune, ma sono poche e non è facile entrare in lista». Costano più di mille euro, troppo… «Con cinquecento se ne possono realizzare di molto buone!».

Nasce l’idea. Ci siamo messi al lavoro e dopo qualche mese eccoci qui, a realizzare serre per famiglie di Kraljevo fra le più bisognose. Dieci famiglie del comprensorio, alcune sostenute a distanza, avranno una serra da utilizzare allungando il ciclo produttivo di almeno quattro mesi.

Non è poco, per chi ha poco.

Anche dieci famiglie dei villaggi serbi del Kosovo e Metohija riceveranno lo stesso regalo. I monaci a Decani, nostri amici, ci aiuteranno a organizzare il tutto. Forse qualche serra verrà innaffiata dall’acqua dei pozzi realizzati laggiù, in quella terra che è sempre stata anche la loro terra: il Kosovo e la Metohija.

Col vostro sostegno potremmo acquistarne altre, di serre. Per aiutare in maniera concreta tante persone che dalla terra ancora si aspettano qualcosa. Dalla terra, forse anche dal futuro. Cosa rara di questi tempi.

Per sostenere: www.unponteper.it/it/dona-una-serra/